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Osteria 1861 in Cilento, recensione del ristorante in Guida Michelin

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate è un ristorante del Cilento segnalato in Guida Michelin. Il menu degustazione al buio costa 95 €
domenica, 28 Aprile 2024 di

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate, in Cilento, è segnalata dalla Guida Michelin dall’edizione 2022 (quindi dal novembre 2021). Confesso di non averla frequentata per l’indomabile pigrizia che ti prende in Ci-lento quando la distanza Acciaroli – Santa Maria di Castellabate, rotta trafficatissima in estate, sembra incolmabile. È appunto la slow life che abiura il pensiero code e cerca un parcheggio.

Però, il commento su Facebook di un componente dello staff di Osteria 1861 – che prevede ahinoi la possibile perdita di una stella Michelin al Tre Olivi di Paestum – mi ha incuriosito. Una dichiarazione che fa intravedere una cucina di forte e sicura personalità. Coadiuvata dalla descrizione che ne fa la Michelin: “La cucina dello chef Antonio Tafuro mostra una buona tecnica ed una ricerca di abbinamenti che puntano ad esaltare le materie prime stagionali regionali”.

E questo sabato di una primavera che stenta a decollare è momento buono per provare la cucina dell’Osteria 1861. Siamo ancora lontani dall’affollamento estivo. Santa Maria di Castellabate regala i migliori scorci con un mare tanto tranquillo da sembrare un lago.

Il ristorante ha due sale e un terrazzino godibile in estate. Ambienti molto belli in pietra viva che disegnano gli archi e legno al soffitto. Arredamento essenziale con sedute moderne che si contrappongono ai tavoli nudi in legno. Una bella scelta.

La carta dell’Osteria 1861

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate: ambiente

E diamo ragione alla Guida Michelin: “Il tutto accompagnato da un servizio professionale e cortese”. Siamo subito a nostro agio mentre ci spiegano le possibilità offerte dalla carta. Quattro i menu degustazione da 4 portate: mare, terra, vegetariano e vegano. Un menu al buio da 9 portate e poi i piatti alla carta. Possiamo anche scegliere un degustazione da 4 portate e piatti alla carta. Mentre il 9 portate, a scelta dello chef, è possibile solo per l’intero tavolo. Una bella flessibilità con 4 antipasti, 4 primi, 4 secondi e 4 dolci che compongono una lista ristretta ma succosa.

La carta dei vini offre un ampio ventaglio di scelte. Considerata la premessa che il 90% delle portate sono di pesce e che le materie prime saranno locali, prendiamo una bottiglia di Fiano di Guido Marsella del 2015, “etichetta storica”. Usciamo dal Cilento per andare in Irpinia in un’annata non memorabile. Ma lo facciamo con grande soddisfazione. Vino sempre tagliente anche se ammorbidito dagli anni.

Scegliamo il menu al buio affidandoci allo chef di Osteria 1861.

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate: benvenuto

Che ci dà il benvenuto con alici impanate e fritte con gel al limone (ottime), rocher di tonno con composta di cipolle di Vatolla, bigné al nero di seppia ripieni di mousse di ricotta di bufala e crema di broccoli, tacos con scarole e maionese di acciughe con cappero fritto, pizzette al vapore con cacioricotta cilentano.

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate: focaccia
Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate: pane

E in attesa dell’antipasto manda una focaccia con composta di datterini e origano, grissini e cracker. Spazzolati ancor prima dell’arrivo della buona pagnotta di pane accompagnata dal blend di olio extravergine di oliva di Maria Pia Paragano di Perdifumo.

Come si mangia

La seppia è servita in guisa di tagliatelle con limone e nero disidratato. Consistenza callosa e molto “al dente” per un piatto freschissimo che fa da buon apripista.

Astice, che bontà

La sala di Osteria 1861 ci aveva avvertiti di qualche possibile fuori menu in base al pescato ed ecco che arriva sotto forma di astice. Preparato in olio cottura e accompagnato da una maionese alla soia con verdure e salicornia. Le chele compongono l’interpretazione dello chef del lobster roll. La tartare di chele è appoggiata su un panbauletto soffice con pelle croccante. Buonissima la combo di ingredienti e consistenze per il miglior piatto della serata.

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate: carciofo

Stagionalità e territorio appena fuori l’area cilentana con il carciofo cotto a bassa temperatura con base di crema di pane di segale, ripieno con cacio e uova e una spolverata di tartufo a completare. Qualche foglia coriacea si contrappone all’eccessiva morbidezza del ripieno.

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate: uovo marinato

Bello da vedere uno dei piatti cult di Osteria 1861. L’uovo marinato in acqua e sale è adagiato su una ricotta di capra contornata da una corona di spinaci saltati in padella ed accompagnato da crostini di pane e filetti di alici marinati al sale. Purtroppo il risultato è salato e sbilanciato tra la dolcezza degli spinaci e una consistenza poco messa a punto tra ricotta e cremosità dell’uovo. Quest’ultima migliore per il mio commensale. Ma è un piatto che con l’evolversi della stagionalità presumibilmente trarrà vantaggio da abbinamenti con altri ortaggi. Non mi dispiacerebbe vederlo all’opera con i peperoni.

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate: risotto

Bella presa visiva per il risotto Acquerello mantecato al cipollotto, latte vaccino cagliato, borragine con tartufo nero e fiori eduli. Sulla carta o, meglio, a voce lasciava presagire una composizione strong. Invece al palato è un risotto piatto che non sembra puntare su nessuno degli ingredienti.

La triglia animalesca

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate: triglia

Molto più energica ed “animalesca” la triglia fritta in pastella che conserva il suo sapore di mare con la scarola ripassata, la crema di fagioli e il fondo della triglia a completare. Ad accompagnare, fagioli dell’occhio e scarola a crudo. Un buon piatto mare e monti.

Il pre dessert di Osteria 1861 è un bonbon all’arancia con crema al finocchietto di mare.

Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate: dolce

Chiudiamo con un semifreddo alla camomilla accompagnato da un gelato allo zafferano e un croccante ai semi di zucca che continua la linea della discrezione.

Una buona tavola che ha aperto sulla Guida Michelin anche il Cilento più verace, quello storico che si estende da Agropoli e dal fiume Solofrone fino al Bussento a Sapri. E che conta altri indirizzi che potrebbero far compagnia a Osteria 1861 e al ristorante di Alessandro Feo a Marina di Casal Velino. Come Le Tre Sorelle a Casal Velino con Franca Feola, Suscettibile a Pioppi con Stefano Luongo e Il Veliero ad Acciaroli con Luigi Iapigio.

voto recensioni Scatti di Gusto 2,5

Voto: 7,5/10

Menu e prezzi di Osteria 1861 a Santa Maria di Castellabate

Degustazione mare (80 €)

Aperitivo di benvenuto
La Seppia
Il Tortello
La Triglia
Pre-dessert
La Namelaka
La Piccola pasticceria

Degustazione terra (80 €)

Aperitivo di benvenuto
L’uovo
Il Risotto
Il Manzo
Il Pre-dessert
Il Semifreddo alla Camomilla
La Piccola pasticceria

Degustazione Vegetariana (80 €)

Aperitivo di benvenuto
Il Carciofo
Lo Spaghettone
Il Cavolfiore
Pre-dessert
La Millefoglie
La Piccola pasticceria

Vegan (80 €)

L’Asparago
La Pasta mista e ceci
La Scarola
Pre-dessert
La Panna cotta
La Piccola pasticceria

Degustazione 9 portate a cura dello chef (95 €)

Piatti alla carta

Antipasti

La Seppia. Emulsione di ricci di mare, nero di seppia e friarielli (35 €)

L’Uovo. Tuorlo marinato, ricotta di capra, spinaci, cipolla caramellata, e alici di Menaica (30 €)

Il Carciofo ripieno di cacio e uova, crema di pane di segale e il suo ristretto (30 €)

L’Asparago. Piselli, fave e mayo al latte di soia (30 €)

Primi piatti di Osteria 1861

Il Tortello di pasta cotta allo zafferano, ripieno di patate e limone, salicornia e fondo di pesci di scoglio (30 €)

Il Risotto con cipollotto, borragine, tartufo nero e latte cagliato (30 €)

Lo Spaghettone cacio, pepe e fichi all’aglianico con polvere di alloro (30 €)

La Pasta mista e ceci con olio al finocchio di mare e miso (30 €)

Secondi piatti

La Triglia in pastella, ripiena di scarole con crema di fagioli dell’occhio, il suo ristretto e insalatina di scarola con dressing all’acciuga (35 €)

Il Manzo. Biancostato brasato, chutney di pomodoro arrosto, bietoline saltate, capperi e polvere di olive (35 €)

Il Cavolfiore cotto in agrodolce, gel di papaccelle, cetriolini e limone (32 €)

La Scarola. Crema di pinoli, polvere di olive, capperi ed uva sultanina(32 €)

Dolci di Osteria 1861

La Namelaka al cioccolato bianco, fragole fermentate, marmellata di bergamotto e crumble di mandorle (15 €)

Il Semifreddo alla Camomilla con crema al limone, croccante di semi di zucca e gelato allo zafferano (15 €)

La Pannacotta al cocco con macedonia di frutta e verdura (15 €)

La Millefoglie con crema chantilly al cioccolato, pralinato alle arachidi e crema inglese (15 €)

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.