mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Eventi e inviti. Roma. Disfida del pomodoro. Il verdetto finale

giovedì, 30 Settembre 2010 di

disfida-pomodoro-serata-1

Le foto della Disfida del pomodoro di martedì sono tutte virate di rosso. La luce dell’Incannucciata, piccolo ristorante della periferia romana, era rossa mattone e si è fusa perfettamente con l’effetto pomodoro che animava la sfida, il menu e gli stomaci di tutti i partecipanti.

Tutto è nato da un gioco e la cosa bella è che è restato tale. Un botta e risposta su Facebook, il mio primo pomodoro dell’orto e la voglia di vedere se veramente la salsa che ho preparato per casa fosse buona. Nel giro di un mese la Sfida si è concretizzata. Io ho portato la mia salsa di Cuore di bue e Casalino biologica e capalbiese, Vincenzo Pagano ha portato due versioni della sua salsa, una “vintage” dell’anno scorso e una fresca prodotta quest’anno nel suo orto di Pitigliano a circa 600 metri. Lo chef Massimiliano Sepe ha mandato la salsa preparata da moglie e suocera a Fondi, Terra Etrusca, agriturismo e azienda bio maremmana, mi ha consegnato la sua Passata di Casalino e Alessandro Bocchetti ha portato la sua (fantastica) conserva di pelati e pezzettoni abruzzese.

disfida-pomodoro-serata-2

Dino de Bellis e Arcangelo Dandini, hanno composto un menu tutto rosso, attingendo dalle varie salse: un cucchiaio di Uovo al pomodoro, un Supplì da manuale, uno Spaghetto (Verrigni) al pomodoro, un (sublime) Rigatone (sempre di Verrigni) all’Amatriciana con i corbarini dei “Sapori di Corbara” (un’anticipazione della produzione recuperata da Vincenzo), Involtino e polpette al sugo (Bottega Liberati), Trippa e Millefoglie di Robiola con pomodorino confit. Una bella presenza quella di Verrigni con le sue paste trafilate in oro accompagnate, oltre che dai pomodorini campani di Carlo D’Amato e dalle carni di Roberto Liberati, dai vini di Luigi Cataldi Madonna apprezzati da tutti e anche da un commensale blasonato come Paolo Trimani.

disfida-pomodoro-serata-3

Dopo gli antipasti, tutti hanno votato i 6 campioni di salsa. Diversissimi per sapore, consistenza, acidità e gusto. Valeva solo il criterio del piacere: da 1 a 10 era richiesto di esprimere solo il gradimento in bocca. Ha vinto con largo margine (una media dell’8 rispetto agli altri che non superavano quella del 6) della conserva abruzzese, dolce e delicata, soffice e pastosa.

La mia salsa in fondo era troppo concentrata e sarebbe stato meglio cuocerla meno e non filtrarla con il lino come ho fatto. Quella “vintage” di Vincenzo era davvero troppo saporita,, con un retrogusto di bruciato, mentre i pomodori di quest’anno avevano sofferto la troppa acqua (a detta sua). La salsa maremmana di Terra Etrusca era delicatissima e dolce e quella di Fondi era ottima ma troppo acquosa e zuccherina.

Alla fine è stata una bella scusa per raccontarci tecniche di coltura, raccolta e conservazione. Per discutere con Roberto Liberati di Macrobiotica e Veganismo, delle sue polpette (quasi) Kasher, della suo contro filetto di manza piemontese di 68 mesi (saporitissimo e super sodo), per continuare la mia eterna discussione con Arcangelo sulla Trippa (io fiorentina vorrei fosse fatta con la Cuffia, non con il Centopelli), per spiare i racconti curiosi di Lorenzo Linguini, le storie (senza panna) di Daniela Delogu e la curiosa fusione tra Pilates e cucina di Cloo Peccable.

Che pazzi questi gastrofanatici!

(Elisia Menduni)

disfida-pomodoro-serata-dandini-de-bellis

1-pomodoro-continua Il pomodoro raccontato da Alessandro Bocchetti

2-pomodori-continuaIl pomodoro raccontato da Elisia Menduni

disfida-pomodoro-tre-pomodoriIl pomodoro raccontato da Vincenzo Pagano