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Vino. Comprereste un Cannonau di Sardegna con la Sicilia in etichetta messa a Cazzano di Tramigna?

A Cazzano di Tramigna c'è Terre dell'Isola, cantina che ha messo in bottiglia Cannonau di Sardegna e sull'etichetta ha usato la Sicilia
martedì, 05 Luglio 2016 di

Cannonau di Sardegna con etichetta Sicilia

Il grido di dolore è di Fabio Giavedoni sulle pagine di Slowine.

Un suo collaboratore gli ha inviato una bottiglia di vino. Di Cannonau della Sardegna.

E lui è rimasto inorridito ancor prima di assaggiare il vino.

Sull’etichetta c’è un errore macroscopico. Terre dell’Isola, la cantina, anzi, il produttore o meglio l’imbottigliatore ha lasciato passare la creatività del grafico.

Che invece di usare la cartina della Sardegna come ci si aspetterebbe ha messo trionfante quella della Sicilia.

Ora, direte voi, il produttore correrà ai ripari e sicuramente cambierà l’etichetta.

Poveri illusi.

La ditta veronese proprietaria del marchio Terre dell’Isola con sede a Cazzano – nomen omen e mi perdonino gli abitanti – di Tramigna sa benissimo dell’errore.

Perché è finita su Canale 5 e sull’Ansa ed è stata oggetto di denuncia politica. Nel 2014. Vi copio-incollo il lancio dell’agenzia nazionale.

Il Cannonau diventa un business, ma non per la Sardegna. Anzi l’Isola che viene rappresentata sulle etichette delle bottiglie vendute non è quella dei Nuraghi, bensì la Sicilia. Tutto questo nasce dallo spirito di iniziativa di una intraprendente ditta veronese, Terre dell’Isola Spa, con sede a Cazzano di Tramignia, che ha imbottigliato e messo in vendita appunto bottiglie del vino tradizionale sardo “confondendo” però le due isole maggiori. Lo denuncia Bustianu Cumpostu, leader di Sardigna Natzione Indipendentzia, che commenta che se questo è stato possibile è “perché in Sardegna non c’è nessuno che protegge il valore dell’immagine o meglio chi di dovere forse pensa che la Sardegna un’immagine non debba neanche averla o che se proprio la deve avere e più comoda quella della miseria e dell’assistenzialismo, terreno di coltura produttivo per gli imprenditori della politica”.
La Sardegna – prosegue il leader di Sni – “è terra di imprenditori politici e sindacali e perché le loro imprese facciano profitto deve restare misera e continuamente bisognosa di briciole, nessun progetto economico deve avere obiettivi diversi dal fallimento”. Per Bustianu Cumpostu “se il Governo della Regione esiste e se esistono le associazioni di categoria, battano un colpo”.

Il colpo, si vede, non è stato battuto e nella zona di creazione delle etichette vocata a Soave, Valpolicella DOC, Amarone della Valpolicella, Recioto e conosciuta per la ciliegia Mora di Cazzano dovrebbero prendere d’assalto l’azienda dello sfregio geografico come se stessero davanti al Forno delle Grucce di manzoniana memoria.

Ma forse fa più rumore l’etichetta con la Sicilia sotto la scritta Sardegna e di vino se ne vende di più.

O forse al grafico serviva un’immagine orizzontale e la Sardegna non voleva sdraiarla in orizzontale.

Ma confermatemi che voi nemmeno sotto tortura comprereste un vino con denominazione di origine ad catium.

[Link: Slowine, Ansa. Immagine: lavetrinaonline]