Stavamo per archiviare gli scambi di vodka e lambrusco tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin di cui abbiamo saputo dalla registrazione de LaPresse. La faccenda aveva preso la piega di una scivolata in Europa per importazioni vietate dalla Russia soggetta a sanzioni. Anche se si tratta di regali.
Invece nella querelle della vodka di Putin a Berlusconi sono intervenuti dalla Sicilia. Che ammiriamo per il loro bel mare, i ristoranti bistellati, stellati e no o non ancora, bistrot e osterie, pasticcerie, bracerie, pizzerie (e non sono poche – qui, qui, qui, qui e qui). Persino per la mozzarella di bufala, ma non certo per la vodka. Almeno fino ad oggi.
In questa questione c’è chi si è risentito, in maniera divertente, delle parole dolcissime di Berlusconi a Putin e alla sua vodka russa.
Da Putin alla Sicilia ma sempre per la vodka a Berlusconi
Se questa corrispondenza amorosa ci sembra un po’ eccessiva, a smorzare i toni, arriva “una terza incomoda”.
A intervenire nella questione “amorosa” tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin c’è infatti Stefano Saccardi, fondatore di Vulcanica, una vodka siciliana distillata dai grani dell’Etna.
Saccardi, incuriosito dalla questione, ha inviato all’ indirizzo dell’ex premier un omaggio molto particolare: una cassa della sua vodka accompagnata da un chiaro bigliettino.
“Caro Presidente Berlusconi, per bere della buona vodka non c’è bisogno di rivolgersi a Putin. Per questo le regaliamo la nostra Vulcanica, vodka italiana a base di grani antichi di Sicilia, certi che vorrà sostenere la nostra sovranità alimentare anche in questo campo”.
Insomma da queste parti è già arrivato il Natale. Ora non sappiamo quanto siano state dolci le lettere tra Berlusconi e Putin e se il biglietto di Saccardi sia all’altezza di tanta dolcezza. Ma sicuramente sarebbe interessante capire se la vodka siciliana sia piaciuta dalle parti di Arcore e se Berlusconi risponderà anche a questo biglietto, accompagnato da chissà quale altra eccellenza.
