Campionato della Pizza 2025, Ottavi di Finale: I Masanielli-La Bolla

La classifica provvisoria della fase di qualificazione del Campionato della Pizza – CdP 2025 – ha definito il tabellone della fase finale con gli Ottavi. 8 scontri diretti tra le migliori 16 pizzerie: le 5 finaliste del Campionato 2024 e le prime 11 qualificate della classifica provvisoria 2025. Il primo scontro diretto è tra due pizzerie di Caserta a soli 200 metri di distanza. I Masanielli di Sasà Martucci, n° 3 della classifica provvisoria, sfida La Bolla con il pizzaiolo Simone De Gregorio, n° 4 della classifica provvisoria. In questo articolo avete tutte le info per inquadrare il meccanismo di qualifiche e fase finale.
Le regole sono le stesse: 3 giudici e 3 pizze per ciascuna pizzeria e uno score massimo di 900 punti.
Ancora una volta si ripete lo schema delle due pizze su richiesta – questa volta Marinara e Fritta – ed una terza pizza a scelta del pizzaiolo o della sala.
Le pizze de La Bolla con Simone De Gregorio nella sfida con Sasà Martucci agli Ottavi di Finale

Partiamo dalla pizzeria La Bolla con il giovane pizzaiolo Simone De Gregorio. La pizzeria è ospitata in una struttura che dispone di un ampio giardino. Grande la sala, movimentata in più piani e con una veranda che si affaccia sul giardino e sulla piscina.
Simone De Gregorio utilizza un forno elettrico a bocca aperta.
1. Oltre la Marinara de La Bolla

Fritta e croccante. Salsa di pomodoro arrostito al profumo di aglio orsino, pomodori rossi e gialli affumicati, capperi di Salina, origano di collina, acciughe del Mar Cantabrico (14 €).

Simone De Gregorio parte con una sua interpretazione di Marinara: si chiama Oltre la Marinara ed è un panetto fritto a 210°C per poi essere abbattuto e rigenerato in forno elettrico a camera. Una doppia cottura che rende la pizza super croccante.
Durante le qualificazioni questa fu la pizza che De Gregorio ci propose di assaggiare come extra. A ripetersi è la performance perché l’impasto è ancora una volta buonissimo. Una pizza ricca e dal profumo avvolgente e profondo. Colori caldi e confortevoli che fanno il paio con la cottura bruna e croccante. Genera subito il ricordo di una pizza a ruoto d’altri tempi ma perfetta in tutte le stagioni.

Saporita, carica di umami. Ottimo l’impasto e brillante la cottura, profumo ricco e invitante per un topping dal gusto profondo. Unica nota squilibrata, le acciughe che danno un contributo eccessivo di sapidità ad un morso per il resto equilibrato.
2. La pizza fritta Scugnizzo della pizzeria La Bolla

Ripieno Fritto. Cicoli di maiale, ricotta di bufala, provola della penisola Sorrentina, pepe, olio evo frantoio Sangiovanni di Caiazzo (10,50 €).
Continuiamo con una fritta che il pizzaiolo definisce “scugnizzo”. E continuano le lodi per impasto e cottura, ancora una volta impeccabili. Simone De Gregorio ricorda la sua formazione ai Tribunali a Napoli e infatti il ripieno è super classico: ricotta, cicoli, provola e pepe. Visivamente è oro! Due fritture su due pizze. Una scelta che, se si ripete imperterrita in una competizione, è misura della sicurezza del pizzaiolo.

Invitante già a prima vista, dorata e piacevolmente profumata. Dorata al punto che si immagina la croccantezza. E il morso conferma.
Frittura che esalta un impasto ben condotto e che ‘suona’ sotto i denti con un crunch delizioso. Il ripieno è distribuito con uniformità e non si evidenziano punte troppo panose. Anzi il cuzzetiello che chiude l’assaggio è piacevolmente croccantino e fragrante. L’interno è soffice, sontuoso, saporito ma elegante. Delicati i cicoli e intensa la provola. E forse, paradossalmente, è proprio questo che non ci accontenta del tutto. Questa pizza l’avremmo voluta più “scostumata”, più spinta. È uno scugnizzo un po’ troppo beneducato: non esplode in bocca di quei sapori rustici e veraci che ti aspetti da un calzone fritto ricotta e cicoli. Non si eccede col sale – e questo è sempre un bene – ma avremmo voluto un po’ di pepe extra per esaltare la farcia.
Anche la stessa presenza dei cicoli, ottimi sì ma troppo delicati finisce per rendere la pizza statica. Addirittura, quando si becca la provola succede che va a coprire il tutto.
3. Viaggio Caprese


Base di pizza croccante 170 grammi sfarinata al mais. All’uscita bufala DOP, acciughe del Cantabrico, carpaccio di pomodoro cuore di bue marinato, zest di limone, polvere di olive nere Caiazzane (14 €).
Si conclude con una creazione del nuovo menu: “Viaggio Caprese”. Una pizza che vuole richiamare una fresella d’estate con la più fresca delle ricette autoctone. Ma come?

Al primo impatto la pizza è molto bella e assai estiva. A tavola inonda con un profumo di ‘forno’ e di basilico: un’ottima premessa.

L’impasto di solo semola e impanata nel mais disegna un panetto di 170 grammi dove, ancora una volta, c’è croccantezza. Divertente, incuriosisce ed è scrocchiarello per la presenza della farina di mais tostata dal passaggio in forno. Purtroppo però l’effetto crunchy non persiste e non regge all’attesa del secondo spicchio. Il topping è fresco e viene messo tutto in uscita. Il pomodoro cuore di bue è marinato in aglio macerato e aglio orsino: ovviamente va a nozze con una bella fettona di Mozzarella di Bufala Campana Dop. L’acciuga del Cantabrico è sapida ma in questo caso è meglio controbilanciata.
Fresca e piacevole ma non conferma le promesse iniziali: il profumo scema velocemente, la fragranza dell’impasto lascia spazio ad una masticazione più impegnativa e il sapore resta un po’ essenziale, piatto. L’impasto alla fine si inumidisce ricordando effettivamente una fresella, ma perde troppo in fragranza.
Ad onor del vero anche questa pizza si trova nella sezione “Oltre la cottura” che indica pizze adatte alla degustazione e alla condivisione. Dunque, c’è la consapevolezza che si possa incorrere nel problema e si prova a ridurlo al minimo suggerendo di metterla al centro.
Pizzeria La Bolla presso Villa Maria Cristina. Via Archivio, 16, 81100 Caserta CE. Telefono: 393 851 9393. Instagram
Le pizze di Sasà Martucci nella sfida con La Bolla agli Ottavi di Finale 2025

Sasà Martucci, come sapete dalla nostra prova di qualificazione, ha rinnovato completamente la sala (ed ora si prepara anche all’apertura della sede a Milano). La sua pizzeria è molto affollata e l’inserimento in lista del tavolo dei 3 giudici alle ore 20 e rotti previsto per le 22 consente l’ingresso in sala alle 23:15.
È il momento di ordinare le 3 pizze a una sala ancora molto impegnata con le ordinazioni.
1. La pizza Ammiraglia di Sasà Martucci a I Masanielli di Caserta

Crema di Pomodorino Giallo con il pizzo, Olive Caiazzane, Pomodoro San Marzano DOP Solania Arrostito, Capperi, Alici di Sciacca, Aglio Orsino, Origano di montagna, Olio EVO Nata Terra (13 €).
La richiesta di una Marinara anche qui, diventa una interpretazione personale. Anche se la “Ammiraglia” di Sasà è ormai un classico per gli affezionati del genere. Al punto che Sasà non presenta proprio in carta una marinara “classica”.

Dalla prima occhiata parliamo di un impasto ben condotto e ben sviluppato, concluso con una cottura adeguata. Il topping è ben equilibrato nei sapori e stemperato dalla freschezza del pomodoro San Marzano arrostito e messo a crudo che è la vera signature di questa famosa pizza.
La potenza dell’esplosione del filetto di San Marzano è simbolo di quello che dovrebbe succedere in ogni Marinara: centralità del pomodoro con i suoi dolce, acido, umami; scossone di sapido, affumicato e consistenze; golosità della salsa che deve esser saporita e untuosa il giusto oltre che tendente alla sproporzione con il cornicione per permettere la scarpetta. Oltretutto, la dolcezza del pomodorino giallo compensa perfettamente il salato dei capperi e l’amaro delle olive.

Le alici sono carnose e saporite ma non eccessivamente salate. Gli elementi tutti si sostengono ed esaltano a vicenda. Ad ogni morso si assapora tutto e questo regala un equilibrio impareggiabile.
Questa pizza e la sua esecuzione sono perfette! Dalla cottura all’estetica, dalla disposizione del topping alla struttura, tutto è curato. Non ci sorprende, Sasà ci ha abituati a prestazioni eccellenti ma in una serata di tale affluenza guardare questa pizza offre la misura del grande lavoro di standardizzazione.
2. La RCS Evolution

Tripla cottura. Pomodori Ciliegini confit alla Vaniglia del Madagascar, Fior di Latte, Pesto di Rucola, Jamon Iberico de Bellota “Pata Negra”, Basilico, Olio EVO Erede Azienda Agricola Francesco Pepe (25 €).
Nello scegliere una fritta (o perlomeno una pizza che preveda la frittura), Sasà Martucci Martucci resta fedele al suo cognome. Infatti, nonostante abbia in menù il classico ripieno fritto, opta per un impasto a tre cotture: al vapore, poi fritta e infine al forno.


Pizza bella nell’aspetto. L’estetica parla di toni vivaci che si infiammano grazie soprattutto alla fetta di jamon poggiata sullo spicchio. La forma non molto regolare e con alternanza di zone ben sviluppate e zone un po’ piatte, la rende non perfettamente armonica. Il topping disposto con cura però provvede ad ammortizzare questo effetto. All’olfatto i sentori dello jamon iberico e quelli vegetali della rucola sono netti. Al morso si riscontra la difficoltà frequente del trascinamento della fetta di salume intera. Al gusto si rende subito evidente una fortissima presenza della vaniglia utilizzata nei pomodorini confit che predomina insieme alla rucola e il tutto sfocia in uno squilibrio complessivo. Vaniglia e rucola non riescono a controbilanciarsi anzi svanisce l’amaro che dovrebbe dare la rucola.

Anche la frittura non è adeguata, il disco si presenta un po’ pesante, non sviluppato omogeneamente e con untuosità residua. Inevitabilmente ciò si ripercuote (purtroppo) nel morso, rafforzando la grassezza del pata negra.
Sicuramente una pizza particolare, non piaciona perché difficilmente metterà tutti d’accordo. Prezzo commisurato alla qualità delle materie prime soprattutto tenendo presente che questa pizza è stata pensata per la condivisione. Almeno speriamo!
3. La pizza Ricciola Sicula

Pesto trapanese, Stracciata, Ricciola marinata agli Agrumi e Aneto, Guacamole, Scarola riccia, Zest di Lime, Olio EVO Monte Greci Frantoio De Ruosi (18 €).
Terza pizza a scelta del pizzaiolo. Ci interfacciamo con la sala perché Sasà Martucci è tenuto in ostaggio al banco dalla quantità enorme di clienti: non solo in sala, ma anche in strada. Ma è lui a presentare al tavolo la pizza Ricciola Sicula.
Pizza delicata nei toni ed elegante nelle sfumature di colore; eppure, super decisa e prepotente nel profumo. All’olfatto è subito chiaro il sentore di mare e agrumi seguito dall’aneto presente nella marinatura del carpaccio di ricciola. La ricciola fa un po’ da legante. Un trancio bello spesso che dà consistenza al morso.

La cottura è precisa per un impasto che ritroviamo performante come per la prima pizza.

Nelle pizze con un topping così composito cerchiamo di assaggiare sia la ricetta completa così come è stata progettata sia i singoli elementi. L’assaggio completo ci lascia una sensazione di eccessiva cremosità. Probabilmente dovuta alla presenza della stracciata unitamente al pesto trapanese e al guacamole senza un elemento più consistente a far da contrasto (la scarola evidentemente rinfresca ma non crocca troppo). Sfizioso l’utilizzo del guacamole nel complesso dei sapori. Pensiamo a cosa si potrebbe eliminare, less is more. E assaggiando la ricciola in purezza ci convinciamo che probabilmente è proprio la stracciata l’ingrediente di cui questa pizza potrebbe fare a meno. Si alleggerirebbe consistenza e resa complessiva del gusto.
La personalità di questa creazione sta nella marinatura del pesce esaltata dal guacamole. Ma non si possono non fare i complimenti per il gioco di sapori che mettono il palato su un’altalena: tra acidità degli agrumi, balsamicità dell’aneto e la punta di amaro di guacamole e scarola. Una nota croccante e sarebbe perfetta!
Sasà Martucci – Pizzeria I Masanielli. Via Antonio Vivaldi, 23, 81100 Caserta CE. Telefono: 0823 220092. Instagram
I voti e chi vince la sfida tra La Bolla e I Masanielli di Sasà Martucci

Le pizze di Simone De Gregorio della pizzeria la Bolla totalizzano 740 punti.
Le 3 pizze di Sasà Martucci della pizzeria I Masanielli, sempre a Caserta, totalizzano 762 punti.
Una differenza di 22 punti tra La Bolla e Martucci. Passa il turno la pizzeria I Masanielli di Sasà Martucci che nei Quarti incontrerà la vincitrice tra Carlo Sammarco e Diego Vitagliano.
[Al tavolo di giuria: Francesca Brunzo, Manuela Chiarolanza, Laura Dal Sacco]