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Milano. Mangiare in Stazione Centrale tigelle e tagliatelle da Dispensa Emilia

venerdì, 03 Maggio 2019 di

Avviso preventivo: sono (mezzo) emiliano, ma di quella parte dell’Emilia che preferisce il gnocco fritto alla tigella. Non c’entrano l’uno con l’altra, il discrimine è solo geografico (ma neanche tanto).

Ma sono contento che a Milano, in Stazione Centrale, sia arrivata Dispensa Emilia, che va ad aggiungersi alle altre recenti aperture emiliano-romagnole, a far da contraltare ai piatti napoletani, e pugliesi (ma anche ad altri piatti regionali), che ultimamente sono dilagati in città a macchia d’olio.

Un menu quindi a base di gnocco fr… ehm, tigelle, anche in versione dolce, e qualche piatto – tagliatelle appunto, passatelli e così via. Tante insalate, anche (meno male non “insalatone”), a 7,90, 8,90, 9,40 €.

E una carta dei vini a base di Lambrusco. A 2,80 € il calice (9 € la bottiglia) quello della casa, o meglio “della Dispensa” (gradevole); 7,90/12 € quelli di Cleto Chiarli, Medici Ermete, Ariola.

Ma io ero ovviamente lì per mangiare. Scelgo la combinazione di tigelle “classica” e un piatto di tagliatelle, e mi arriva tutto insieme – quindi, si impone una scelta: cosa mangio? Tagliatelle, 7,90 €. Che sono buone, buona la consistenza e la cottura della pasta, il ragù.

Allo stesso prezzo, gramigna al ragù; a 8,90 €, una serie di tortellini e tortelloni (e lasagne il sabato e la domenica). Ho resistito al richiamo della pasta ripiena, ma non durerò a lungo, lo so.

Il set di tigelle classiche (7,90 €; tutti gli altri, più creativi-golosi-gourmet, 8,90 €) comprende una tradizionale al battuto di lardo e grana (buona, anche se avrei preferito un sapore un po’ più deciso, o un po’ più battuto nella tigella), una al salame, una alla mortadella di Bologna IGP (mmm…), una al prosciutto di Parma DOP, una contadina con pancetta grana rucola (amo questa pancetta, amo questa tigella).

Ho anche provato due tigelle dolci, a 1,70 € l’una: stracchino miele e noci, e crema di marroni e mascarpone. Buone, anche se speravo qualcosa di più.

No, dai, la tigella mi piace (quasi) come il gnocco fritto.

“Abbiamo voluto celebrare la tigella, piatto tipico della convivialità modenese – afferma Alfiero Fucelli, Presidente e Amministratore Delegato di Dispensa Emilia – proponendola al di fuori dei confini regionali. È da qui che è nato un format di ristorazione giovane, fresco e veloce, dove la gentilezza e l’accoglienza tipica emiliana si percepiscono sin dall’ingresso nei punti vendita, e dove la scelta degli ingredienti e dei piatti che compongono il menù sottolineano il forte legame con il territorio e le proprie radici. Dispensa Emilia è sempre attenta ad intercettare le tendenze in voga tra i più giovani, proponendo abbinamenti originali e decisamente stuzzicanti, in grado di soddisfare le esigenze più diverse. Insomma una tigella 2.0.”

Piacevole e moderno – l’idea di fondo del design del locale è questa. C’è anche un dehors, e la cucina è praticamente a vista.

E ovviamente il tutto è pensato in funzione dell’asporto, anche da viaggio, visto che siamo in stazione.

Dispensa Emilia è una delle catene che stanno aprendo il loro ennesimo locale nei nuovi spazi ricavati nelle aree in disuso (magazzini, depositi) della Stazione Centrale, di cui vi avevamo parlato qui qualche tempo fa.

Sono già iniziati i lavori per Gud (che fa capo al gruppo di Osteria con Vista, che ne ha aperti due, l’ultimo in Darsena, più un “temporary” stagionale a Citylife) ed è già aperto un locale dal nome Sicilia – specialità di ristorazione veloce e cucine regionali che hanno già una certa fama e un buon successo, che certamente serviranno per attirare qui la clientela: la zona infatti è solo un luogo di passaggio, siamo al lato est della Stazione, a lungo abbandonato a se stesso, e che si sta ricostruendo un buon nome.

Dispensa Emilia. Piazza Luigi di Savoia, 1/13. Milano.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.