Si vedono già tra gli scaffali dei supermercati. E ci fanno scuotere la testa increduli. Perché le uova sode già sgusciate e proposte in confezioni di plastica, dimostrano zero sensibilità per i problemi dell’ambiente. Oltre a una completa mancanza di senso civico.
Ambientalisti o meno, ci eravamo già irrigiditi in passato per la frutta già sbucciata e confezionata in vaschette di plastica da pasto ospedaliero. Quindi vendute nel banco frigo dei supermercati.
Confezioni eccessive per alimenti che vengono già ben confezionati dalla natura.
Ma le uova cotte, sode e private di guscio in nome di chissà quale comodità o risparmio di tempo, sono una depravazione culturale perfino superiore.
La corsa dei marchi più affermati
Eppure, sembra esserci una corsa dei marchi più affermati a portare tra le corsie dei supermercati queste vaschette. Nonostante nella maggior parte dei casi, per separare due uova sode, vengano usati fogli di materiale plastico.
Ma a irritare è l’idea stessa che sgusciare un uovo sia un lavoro. È giusto che qualcuno debba farlo preventivamente per i clienti dei supermercati? Senza considerare la bruttezza oggettiva delle uova denudate, e il fatto che tutto ciò avvenga in un’epoca di maggiore consapevolezza dei danni che la plastica arreca all’ambiente.
Le argomentazioni a favore dei nuovi prodotti sono poche: la difficoltà di sgusciare le uova da parte di persone con disabilità motorie, artriti, artrosi o paralisi. La facilità di consumo in posti non proprio agevoli, come un ufficio.
Troppo poche per giustificare una filiera improbabile e innaturale. Si raccolgono le uova dagli allevamenti e le si priva dell’involucro originale per rimpiazzarlo con uno artificiale, oltre che dannoso per l’ambiente.
Una ribellione social, è vero, non si nega a nessuno, ma questa volta è stata particolarmente nutrita.
Comunque, al netto dell’indignazione da social network, non trovate anche voi che la natura – con il guscio – abbia già inventato un imballaggio geniale per le uova?
