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Polemiche. Alessandro Condurro: le migliori pizzerie non fanno like

lunedì, 31 Dicembre 2018 di

svinando

Messaggio a reti unificate anche nel mondo della pizza.

Alessandro Condurro della famosa pizzeria Da Michele a Forcella rilascia una video intervista ad Antonio Savarese e si rischia la polemica di fine (o inizio anno).

La materia del contendere ormai è un classico: quanto pesa la comunicazione per una pizzeria?

Tanto tantissimo, spiega Condurro che parte da un assioma: le pizzerie centenarie sono il futuro della pizza. Lo sono quasi tautologicamente, verrebbe da dire, perché la loro esistenza ne è la prova.

Condurro salta da una polemica all’altra del mondo pizza.

Le classifiche che sono diventate il pane quotidiano delle pizzerie, ma soprattutto delle agenzie di comunicazione.

Nulla di male, sia chiaro, ma lui avanza il sospetto che molti casi di pizzaioli noti siano gonfiati a mestiere.

Prova ne sarebbe il grande movimento di investitori che sono dietro a pizzaioli che aprono pizzerie a proprio nome ma di fatto sono soci (spesso di minoranza) di aziende.

Purtroppo si pensa ormai che una pizzeria vada bene se ha molti like e follower “che però non portano soldi”, è sempre il ragionamento di Condurro.

Il premio dovrebbe essere l’incasso, non la classifica o il numero dei like su una foto, continua in aperta controtendenza il creatore di Michele in The World che nel corso della video intervista non fa mistero del suo vero mestiere cioè il fiscalista.

I clienti sono la vera cartina al tornasole del successo di una pizzeria.

E i food blogger? Alessandro Condurro si iscrive di diritto al partito che li bolla come fluff blogger e che ha in Valerio M. Visintin il massimo esponente.

Il pizzaiolo pur di far parlare di sé si apre le porte della sua pizzeria a chiunque armato di una macchina fotografica. Così diventano personaggi del food persone che fanno altri lavori e il fine settimana fanno due foto, parlano bene di questa o di quella pizzeria.

E non manca la frecciatina su Roma. Altro video e la provocazione finale: come è possibile che la pizzeria che sforna più pizze nella Capitale non sia la migliore della città?

Caro Condurro, ma nessuno ti ha detto che non è vero quello che è reale, ma diventa vero quello che viene rappresentato? Altrimenti potrebbero mai esistere le scie chimiche e i gombloddi?

E poi, mi permetta, ci sono pizzerie che hanno file, like e soldi nel cassetto. Saranno questi i modelli virtuosi delle nuove pizzerie?