Campionato della Pizza 2025, Finale: Francesco Martucci galattico

Ultima tappa della fase finale del Campionato della Pizza 2025 è la Pizzeria I Masanielli di Francesco Martucci, Caserta.
Come anticipato, la Finalissima si è svolta in due serate in cui per ogni serata la giuria al completo si è recata presso due dei “Magnifici 4”. Abbiamo deciso di seguire l’ordine cronologico di accesso alla Finale. E quindi si resta a Caserta, prima in via Vivaldi con Sasà Martucci – Pizzeria I Masanielli, e concludiamo in viale Giulio Douhet da Martucci Senior.
Perché Francesco Martucci è nella Finale 2025

I Masanielli di Francesco Martucci conferma il suo posto in finale per la seconda volta consecutiva in due edizioni del Campionato della Pizza. Francesco ha (quasi) sbancato i punteggi con due performance titaniche. Ha avuto accesso diretto alle fasi finali entrando di diritto nelle Migliori 16 Pizzerie della Campania e sia agli Ottavi che ai Quarti ha ampiamente sfondato il muro degli 800 punti (ricordiamo che il massimo punteggio per sfida è 900 punti) addirittura migliorandosi ai Quarti di ben 35 punti.
Gli scontri diretti decretati sulla base della classifica provvisoria hanno visto Francesco Martucci duellare prima con la Pizzeria I Fontana capitanata da Pietro Fontana; a seguire il terreno di sfida si è spostato su Montesarchio con il Segreto di Pulcinella di Giuseppe Bove, uno scontro meraviglioso.
C’è poco da dire: Francesco Martucci fino ad ora non ha sbagliato un colpo. Oltretutto non si può dire che non se la sia giocata a pieno. Negli Ottavi ha dato sfoggio della sua visione con pizze completamente nuove. Nei Quarti, invece, ha messo in campo tre cavalli di battaglia che contano 10, 8 e 6 anni di onorata carriera e che mettono in chiaro un punto incredibile: le sue creazioni con un decennio di vita sono attuali – se non addirittura, ancora, d’avanguardia.
Qualcuno potrà dire che non c’era un posto più scontato in finale. Eppure, provateci voi a non lasciarvi sorprendere dai colpi di genio di Francesco che siano in versione revival o new wave.
Come è andata la Finale di Francesco Martucci

La doppia tappa martucciana per la Finale 2025 si conclude nella Tana delle Tigri, come la definisce lo stesso Francesco. È giovedì sera e la fila all’ingresso non manca. Arriviamo alle 21:25, armati di prenotazione (rigorosamente anonima) per le 21:30, e in soli 6 minuti siamo dentro.
La sala è piena, e non è neanche il primo giro. Veniamo accolti con enorme garbo e accompagnati al nostro tavolo. Francesco non è al banco ma rapidamente viene avvertito. Esce, ci inquadra, poi sorride e capisce. Un unico segno verso di noi: “ve la insegno io l’educazione!”
Francesco sa benissimo quale è il suo compito per questa finale e non (solo) perché sia stato annunciato in un articolo cosa avremmo richiesto in gara; piuttosto perché è quasi impossibile cogliere Martucci impreparato. Francesco Martucci ha una visione chiara del suo percorso e del suo messaggio, non servono regole per fargli assestare tre colpi SEN-SA-ZIO-NA-LI!
Noi di regole ne abbiamo, eppure Francesco riesce a romperle pur seguendole.
Ancora una volta – per l’ultima volta dell’anno – la nostra richiesta è di 3 pizze votate in istantaneo. Un punteggio massimo raggiungibile di 2400 punti (8 giudici X 100 punti X 3 pizze). Oltretutto due delle tre pizze sono “obbligatorie” ovvero: il ripieno al forno in una sola cottura e la “Xmas Pizza”, ovvero una pizza tributo al Natale. La terza pizza resta una libera scelta del pizzaiolo o della sala.
Le pizze della Finale di I Masanielli di Francesco Martucci

Francesco ci raggiunge al tavolo e lui stesso ci ricorda le regole del nostro Campionato. Decide di non preannunciare nulla e ritorna al banco. Siamo a ridosso del bancone e proviamo a seguirlo con lo sguardo. Dà qualche indicazione ai suoi e mette mani sul banco. Di nuovo alza gli occhi, ci sbircia e sorride beffardo. Sa già cosa ci aspetta.
Questo Martucci sa esattamente dove vuole colpirci. Ed è al cuore.
Tre pizze che sanno di comfort food, di casa, di convivialità, di adunata, di condivisione. Tre profumi che colgono l’essenza della familiarità. Tre insiemi di sapori che riescono a fissare il passato di ognuno di noi agganciandolo al futuro della visione di Francesco Martucci.
‘O cazone è la sua versione di ripieno che è diventata la nostra versione preferita di lasagna.
A seguire, la sorpresa delle sorprese, la vera e sola pizza di Natale: la pizza di scarole; ma attenzione, non la pizza con le scarole bensì la pizza di scarola.
La chiusura è un assolutismo martucciano che come sempre parla del contrario dell’inflessibilità: si tratta di Assoluto di pomodoro e come tutte le sue sorelle praticano tolleranza e versatilità. L’ingrediente forse più usato in Italia e meno valorizzato, da Martucci trova spazio in 7 consistenze, 7 trame, 7 vite, 7 amplificazioni, 7 personalità.
1. ‘O cazone

Ricotta di bufala campana DOP Fattorie Garofalo, prosciutto cotto artigianale, fiordilatte, pepe; in uscita: fiordilatte, pomodoro, Parmigiano Reggiano DOP (12 euro).
La Finale 2025 di Francesco Martucci inizia con un calzone XXL che non entra mai completamente in forno. È Giovanni il coautore di questa pizza cotta “a bocca di forno”. Ultimata la cottura, ‘o cazone deve essere perfetto. Francesco Martucci gli fa compiere un giro sul forno a nastro: croccante perché asciugato.

A tavola arriva un ripieno che sembra un abbraccio domenicale travestito da capolavoro contemporaneo. Dentro, la ricotta di bufala accarezza il palato, il prosciutto cotto artigianale gioca di eleganza, il fiordilatte fila senza esagerare e il pepe punteggia come una firma d’autore. In uscita, Martucci alza il volume: altro fiordilatte, pomodoro vivo e Parmigiano Reggiano a chiudere il cerchio, come l’ultimo strato di una lasagna della memoria. Estetica certo, ma anche e soprattutto profumo ed effetto “arruscato” della superficie. Ben più profondo del crispy a cui abbiamo obbligato il palato.
Una pizza che sa di casa ma parla il linguaggio dell’alta cucina: morso giocoso che rimbalza tra la crosta sonora e la morbidezza al cuore. Una pizza con quella stratificazione golosa che fa venire voglia di dire “ancora” prima di aver finito la fetta.

Il gusto è disarmante perché dolcezza, sapidità, acidità, umami si incastrano alla perfezione. Le sensazioni ad ogni morso sono un crescendo: lo scrocchiare iniziale, come rompere il primo strato di una lasagna ben gratinata; l’avvolgenza dell’interno grazie alla cremosità e alla dolcezza della ricotta e del fiordilatte che arrotondano il palato; il guizzo della sapidità gentile del prosciutto cotto e della speziatura del pepe. Ancora, il pomodoro che spinge con acidità e rinfresca la persistenza umami del mix con il parmigiano. Un equilibrio incredibile tra memoria e sorpresa.
2. Pizza di scarole

Pizza ripiena di scarole con pinoli, alici, capperi, olive nere e pomodorini confit e petite rouelle cendrée (18 euro).
Seconda prova di questa Finale 2025 con la pizza al sapore di Natale richiesta a Francesco Martucci. Un’opportunità per potersi esprimere liberamente. A premiare in questo campionato sono le 3 C: continuità, coraggio e consapevolezza. E non si può certo dire che manchino a Francesco Martucci. Caratteristiche che rendono possibile al Bad Boy della pizza di disobbedire alle regole pur restando nel regolamento.

La pizza natalizia di Martucci Senior è una pizza di scarole, tipicamente casereccia. Doppio disco di impasto ripieno di una farcia che incrocia sacro e profano. It’s Martucci style!
Un tuffo nella tradizione più autentica, dei pranzi della vigilia, quando la scarola profuma la cucina e la tavola diventa rito. Martucci parte da lì, dalla pizza di scarole napoletana che tutti conosciamo. Ecco che – come sempre – Martucci cambia passo al momento giusto con la nota della Rouelle.
Il profumo è stratosferico appena la rotella affonda l’impasto. Al morso, il crunch esterno cede a un interno succoso. Il carattere rustico della scarola avvolge la raffinatezza del formaggio di capra francese che arrotonda, illumina, sorprende.

La base è fragrante, dorata, croccante. La scarola è morbida, sapida, leggermente amaricante, capace di evocare immediatamente casa. Esalta il tutto il pomodorino confit. Ma poi arriva il colpo di scena: il rouelle di capra entra in punta di piedi ma lascia il segno, portando una cremosità elegante e una nota lattica profonda che alza l’asticella e veste di avanguardia la tradizione.
È una pizza che parla napoletano stretto ma pensa in grande, dove memoria e tecnica si stringono la mano e il risultato è un equilibrio raffinato, intenso, irresistibilmente contemporaneo.
3. Assoluto di pomodoro

Pizza cotta a tre temperature (vapore 100° C, fritta 180°C e al forno 400°C) con crema di pomodoro ciliegino arrosto, pomodoro del piennolo a pacchetelle saltato, pomodoro giallo da serbo saltato, mousse di pomodoro San Marzano DOP, pomodorino del piennolo secco, cialda di datterino rosso, confettura di pomodoro del piennolo, olio EVO Il Mozzafiato Incuso (14 euro).
La terza pizza della Finale 2025 è il manifesto di Francesco Martucci: tre cotture per l’Assoluto di pomodoro. Al forno, al vapore, in frittura: la materia cambia forma ma non perde identità, anzi si moltiplica.

Sette consistenze di pomodoro, sette voci di uno stesso coro, raccolte da varietà diverse e orchestrate con precisione chirurgica. All’aspetto è ipnotica: rossi profondi, riflessi lucidi, sfumature dal rubino al corallo, un paesaggio mediterraneo disteso sull’impasto.
Al morso il gusto è galattico. Il pomodoro esplode in dolcezza, acidità, concentrazione e succosità, costruendo un umami pieno, duraturo, avvolgente, che riempie bocca e memoria. Ogni consistenza aggiunge un tassello, ogni assaggio è diverso dal precedente. È una pizza che racconta il pomodoro nella sua totalità, senza bisogno di altro.

E c’è di più: con Assoluto di pomodoro, Martucci riesce nell’impresa rara di togliere per aggiungere. Nessun orpello, nessuna distrazione, solo il pomodoro portato al suo punto di massima espressione. Il risultato è una profondità gustativa che vibra sul palato: dolcezza matura, acidità misurata, note quasi caramellate e ritorni salini che spingono sull’umami come un’eco lunga e persistente.
Un cult, sì, ma soprattutto una dichiarazione di stile: Martucci prende l’ingrediente più popolare del mondo pizza e lo trasforma in un’esperienza sensoriale totale, dimostrando che anche il rosso più semplice, se trattato con rispetto e visione, può diventare assoluto.
I Masanielli di Francesco Martucci: impressioni

Francesco Martucci è arrivato alla Finale del Campionato della Pizza 2025 da vero fuoriclasse della pizza, dell’impasto, dei topping, delle cotture. Presenta tre pizze talmente stratosferiche da far decollare anche i giudici più cinici. Ogni morso una sorpresa, ogni profumo un invito al peccato di gola: Martucci non ha semplicemente gareggiato, ha scritto poesia ad alta temperatura, firmando un tris vincente che profuma già di leggenda.
La sua costanza ha il ritmo di una lievitazione perfetta: lenta quando serve, esplosiva al momento giusto. Così, arrivare in finale non è stata una sorpresa ma la naturale conseguenza di un pizzaiolo che ha fatto del podio la sua seconda casa. E mentre il mondo della pizza trattiene il fiato e poi sospira, lui respira profondamente e ricomincia. Ogni sera. Sempre.
I Masanielli di Francesco Martucci. Viale Giulio Douhet, 11, 81100 Caserta CE. Telefono: 0823 741284. Instagram
Chi vince la Finale del Campionato della Pizza 2025

Gli altri Finalisti che hanno disputato la prova tavola, come detto, sono Palazzo Petrucci Pizzeria, da Lioniello, I Masanielli di Sasà Martucci. Ma per sapere tutto del Campionato della Pizza 2025 e chi ha vinto, seguite il link.




