Campionato della Pizza 2025, Quarti: Sammarco – Sasà Martucci

La terza sfida per accedere alla finalissima del Campionato della Pizza è tra le pizzerie Carlo Sammarco ad Aversa e Sasà Martucci – I Masanielli a Caserta.
Una sfida tutta casertana quella per scoprire il terzo finalista del Campionato della Pizza 2025. I protagonisti sono, infatti, Sasà Martucci con la sua I Masanielli in via Vivaldi e Carlo Sammarco con la sua pizzeria in via Gramsci (Aversa) di cui da poco è diventato unico proprietario.
I due amici non si sono mai sfidati in uno dei nostri scontri diretti seppur siano state due forti presenze in queste due edizioni.
Parte dagli Ottavi la Pizzeria Carlo Sammarco 2.0

Sammarco è il vincitore del Campionato 2024 e come gli altri finalisti ha potuto saltare la fase delle qualifiche. Il suo percorso parte dalla fase degli Ottavi e dunque con due pizze fisse quali Marinara e Fritta. Sammarco si gioca la sua Antica Napoli, una pizza significativa al punto da portarla anche nella finale della scorsa stagione. A seguire, la pizza fritta è una doppia cottura (quindi prima fritta e poi asciugata e resa croccante in forno elettrico) che ha come topping una emulsione di tre pomodori diversi che sanno conferire corposità e profondità, una ricetta ispirata a quella dei più famosi paccheri del ristorante tre stelle Michelin “Da Vittorio”.
Pur non essendo presente in pizzeria, Carlo esce vincitore dallo scontro con Diego Vitagliano. Una battaglia veramente sul filo di lana visto che ha visto una differenza di punteggio di appena 3 punti. 720 punti per Sammarco, 717 per Vitagliano.
Il suo impasto si fa sempre notare ed i topping ne sottolineano l’importanza. Si tratta di un impasto diretto contemporaneo senza prefermento, con una lievitazione che va dalle 24 alle 36 ore e un rapporto di acqua su farina di circa l’80%. L’inventore della pizza canotto non poteva che essere, infatti, il vincitore del premio Pizza Contemporanea ai Pizza Awards 2025.
Il percorso di Sasà Martucci

Il Campionato della Pizza 2025 riparte da zero per Sasà Martucci. Qualifiche, Ottavi e Quarti per I Masanielli di Sasà Martucci dopo l’amara uscita per soli 5 punti nella fase dei Quarti 2024 per mano di Salvatore e Michele Lioniello, da poco confermatisi ancora una volta finalisti.
Nella fase delle qualifiche, Sasà Martucci si è guadagnato il terzo posto nella classifica provvisoria con un punteggio di 819 punti (corrispondente ad un 9,1 in pagella). La sua performance lo vede partire con una margherita straordinaria per impasto, topping e cottura. Talmente centrata da fargli conquistare il Premio Miglior Margherita ai Pizza Awards 2025. Prosegue con una Capricciosa riuscitissima con un uso intelligente della materia prima che poche volte si vede così al banco di prova di questa pizza. Chiusura con L’Ischitana, una pizza in tre cotture che esplode sia esteticamente che al sapore grazie alla valorizzazione (ma anche alla preparazione) del coniglio.
Così, Sasà accede agli Ottavi di Finale ritrovandosi a scontrare un vicino di casa: Simone de Gregorio de La Bolla. I 150 metri che distanziano i due locali hanno spinto il tavolo di giuria a completare la sfida nella stessa sera facendogli vivere una serata davvero memorabile. Sasà batte Simone grazie soprattutto alla sua iconica variazione di Marinara, ovvero L’Ammiraglia, ed alla sua terza scelta libera: Ricciola Sicula, un trionfo di profumo e consistenze con ricciola e guacamole che portano questa pizza a sapori entusiasmanti.
L’accesso ai Quarti è missione compiuta. Vediamo cosa succede con Carlo Sammarco.
I Quarti di Finale di Sasà Martucci – Pizzeria I Masanielli e Pizzeria Carlo Sammarco 2.0


Ancora una volta la giuria è composta da 3 giurati che valutano con un punteggio massimo di 100 punti per ciascuna delle 3 pizze. Dunque, un massimo di 900 punti per ogni pizzeria che giocherà ben due pizze obbligatorie ed una terza a scelta del pizzaiolo o della sala. Ricordiamo che le due pizze fisse sono Salsiccia e friarielli (o pizza con salsiccia) e Diavola (o pizza piccante). Qui sopra vedete la pizza salsiccia e friarielli di Carlo Sammarco e di Sasà Martucci 2024 edition che trovate nella classifica di specialità.
E ora la sfida.
Le pizze di Sasà Martucci – Pizzeria I Masanielli nella sfida dei Quarti con Carlo Sammarco

Si parte con Sasà Martucci che mette in fila le sue 3 uscite. Prima la Salsiccia e friarielli, poi la novità della carta come pizza a scelta. Si tratta della pizza dedicata al carciofo “Le Origini”. Infine, la piccante e quindi una declinazione della sua Carabinera in versione “Sbagliata”.

Che potrete assaggiare anche nella rinnovata pizzeria con la nuova sala.
1. La pizza Salsiccia e friarielli di Sasà Martucci apre la sfida con Sammarco

Salsiccia, friarielli, provola, olio EVO (14 euro).
L’attacco di Sasà Martucci è un inno alla tradizione con la pizza Salsiccia e friarielli che ha l’aggiunta al tavolo di un filo di olio extravergine di oliva.

C’è poco da dire per una ricetta classica ben eseguita senza voli pindarici ma che conferma un salto in avanti rispetto ad altre esecuzioni del recente passato. Sembra quasi che il rifacimento della pizzeria abbia fatto bene anche al contenuto, cioè la pizza. Merito ovviamente anche di un impasto che rende vigoroso il morso senza spegnersi ma accompagnando con garbo la farcitura.

Qui da Sasà Martucci, la bilancia pende a favore della provola che se ben dosata, come in questo caso, è un potente acceleratore del gusto. Rinvigorito anche dai friarielli che mantengono la loro caratteristica nota amarognola. Nessuna concessione all’alleggerimento degli ingredienti che beneficiano anche del corposo apporto della salsiccia di maiale casertano.

Chiude il quadro una cottura che convince anche se un piccolo eccesso di spolvero le sottrae qualche punto.
2. Le Origini, la pizza inno al carciofo

Crema di gambi di carciofo, provola affumicata, carciofo arrostito al barbecue, chips di topinambur, pepe selvatico del Madagascar, polvere di Olio EVO alla brace (16 euro).
La pizza a scelta è una novità della carta. Sasà Martucci sembra instradarsi sulla linea che ha contraddistinto la quasi totalità delle prove tavola di questo campionato. La pizza a scelta è spesso diventata la croce dei punteggi finali che sottolinea la voglia di mettersi in gioco e poco pensa al risultato finale della somma dei punteggi.

Ma Sasà Martucci sovverte l’aspettativa e spegne anche sul nascere la questione meglio il gusto tradizionale come la Salsiccia e friarielli o una sperimentazione? Centra l’obiettivo già dal profumo con una pizza inno al carciofo che al momento della prova non ha ancora definito il nome. Che diventa Le Origini perché qui si parla di carciofo alla brace, piatto street food e domestico per eccellenza nel circondario casertano. Con la stagione dei carciofi era un tutto accendere braci e fornacelle agli angoli delle strade come dei giardini e dei balconi.

E Sasà Martucci vuole riproporre quella sensazione con la base di crema di carciofi arrostiti, provola affumicata che avvolge il carciofo arrostito spolverato di pepe del Madagascar. Il rinforzo, non solo scenografico, è la polvere di olio Pedrazzuoli alla brace che allunga il morso.

Wow, la pizza che all’impatto visivo appare deboluccia sferra un uppercut preciso e fa volare il punteggio. Merito anche di una stesura e di una cottura ancora più attenta.
3. Carabiniera sbagliata

Fior di latte, polvere di olive caiazzane,’nduja di Spilinga, pesto di aglio orsino, Olio EVO Erede Azienda Agricola Francesco Pepe (12 euro).
Chiudiamo con una delle pizze cult della produzione I Masanielli di Sasà Martucci, la Carabiniera, pizza piccante per eccellenza a Caserta e dintorni.

Qui in versione “sbagliata” e il tavolo dei giurati era convinto si trattasse di uno sfottò. Invece è la variazione rispetto alla carta della ‘nduja di Spilinga che sostituisce la salsiccia piccante essiccata. E le olive sono in polvere.

Mai nome fu più sbagliato perché è una pizza azzeccatissima. Piccante ma rotonda, veemente nell’attacco del morso ma lunga con la nota piccante ben contrastata dal fiordilatte. Una delle migliori esecuzioni che troverete in giro alla voce brucio ma non azzero le papille anche se non si tratta di una diavola classica.

La cottura, se possibile, migliora ancora e rende la parte centrale del disco un abbraccio con la farcitura da manuale.
Le pizze della Pizzeria Carlo Sammarco nella sfida dei Quarti con Sasà Martucci

Carlo Sammarco, pioniere della pizza canotto, è come detto da qualche giorno proprietario della pizzeria di Aversa che porta il suo nome seguito dal 2.0. Che indica la voglia giovanile, ormai parliamo di 10 anni fa, di andare oltre la tradizione e le regole non scientifiche della percentuale dell’acqua sulla farina. Anzi, come si usava, della quantità di farina in un lito di acqua. Sammarco è un rivoluzionario gentile ed anche un motore turbodiese che sale di giri costantemente.
Questa volta decide di fare una virata e dopo l’1-2 della Salsiccia e friarielli e della diavola entra in gioco con la sua nuova “ciabatta”.
Ecco come è andata.
1. la pizza Salsiccia e friarielli di Carlo Sammarco

Salsiccia di maialino nero casertano, provola affumicata dei Monti Lattari, friarielli campani, pecorino Romano Dop (12 euro).
Super classico per Carlo Sammarco che apre la sfida con Sasà Martucci allo stesso modo: la pizza Salsiccia e friarielli.

Una pizza buonissima che sa unire alla perfezione la provola affumicata con la salsiccia succosa con la nota piccante che allunga la goduria.
Siamo in piena zona comfort food con una realizzazione che piace anche per estetica e profumo.

Ma la nota che distingue la pizza, anzi, le pizze di Carlo Sammarco è l’impasto e la resa in cottura. Quando si parla di pizza canotto fatta bene è qui che si deve andare. Anche se Sammarco ha leggermente ridotto la prepotenza del cornicione. Probabilmente anche in ragione delle critiche a un genere di pizza che ha indotto molti, troppi, eccessi e ha fatto perdere l’idea della rivoluzione della pizza napoletana classica.

Più educata, più contemporanea, ma il cornicione è tanto buono che potete mangiarlo da solo ed avere giusta soddisfazione. Anche in virtù di una cottura sempre eccellente.
2. La pizza Diavola di Sammarco che sfida la Carabiniera di Martucci

San Marzano DOP, salame Napoli di maialino nero Casertano, peperoncino fresco, fior di latte dei Monti Lattari, basilico fresco, olio EVO (10 euro).

Potremmo intitolare la rivoluzione tranquilla quella di Carlo Sammarco che anche con la Diavola propone la ricetta classica. Ma lo fa sempre al suo – giusto – modo. Con una farcitura che manda in sequenza la dolcezza del fiordilatte ben trattato e le note pungenti del piccante ringalluzzito dal peperoncino fresco ma senza eccessi.

Una pizza Diavola per tutti, anche per quelli meno amanti dei sapori forti che sa conquistare il palato anche e soprattutto in forza di un impasto spettacolare. Tra i migliori che potete trovare in Campania.

Al pari di una cottura che resta napoletana anche nell’aspetto visivo ma che non ha la minima sbavatura. Roba da fornaio incallito.
3. La ciabatta

Spinacino fresco, burro, parmigiano, prosciutto cotto San Giovanni, tartufo nero (12 euro).
Sulla terza pizza a scelta, Carlo Sammarco propone la sua ciabatta che avevamo avuto occasione di assaggiare in diversa veste e fuori dal Campionato. In quel caso ci aveva stupito sempre l’impasto che si accordava benissimo alla salsiccia e friarielli.
Per il Campionato, Sammarco sfodera una ciabatta ancora più performante nell’impasto con un crunch delicato e un passaggio da piastra che fa impallidire anche i migliori panini. In questo caso, l’impasto è con prefermento, cioè una biga 100%.

Purtroppo la scelta della farcitura è molto meno performante. Lo spinacino fresco con burro e parmigiano tende a un’eccessiva dolcezza al pari del prosciutto cotto infornato. Mentre il tartufo nero ingabbiato nella ciabatta calda perde completamente forza e dà un sentore leggermente cartonato.

Uno scivolone in fase topica del Campionato che non promette nulla di buono sul pallottoliere dei giudici. Anche se perfetta è la cottura e l’impasto di una ciabatta da cineteca in cui una semplice e buona mortadella farebbe faville. Anzi, un incendio.
I voti e chi vince la sfida tra I Masanielli di Sasà Martucci e Carlo Sammarco 2.0

Le 3 pizze di Sasà Martucci della pizzeria I Masanielli a Caserta totalizzano 794 punti.
Mentre, le 3 pizze della Pizzeria Carlo Sammarco 2.0 ad Aversa totalizzano 758 punti.
Una differenza di 36 punti tra Martucci e Sammarco che decreta la vittoria della Pizzeria I Masanielli di Sasà Martucci .
Dunque la terza finalista del Campionato della Pizza 2025 vede tra gli sfidanti Palazzo Petrucci a Napoli e una seconda pizzeria di Caserta con Da Lioniello. Resta solo da vedere chi avrà la meglio tra Francesco Martucci con i Masanielli, sempre a Caserta, e Giuseppe Bove con il Segreto di Pulcinella a Montesarchio in provincia di Benevento.
[Al tavolo di giuria: Manuela Chiarolanza, Vincenzo Consiglio, Vincenzo Pagano]




