Correva il mese di gennaio 2021. Una ricorrenza, il compleanno di mio nipote. Tutto chiuso e molti ristoranti impegnati nel “fatidico” delivery. Ricordo il Ristorante Lucia qui a Giulianova in Abruzzo con immenso affetto per almeno due motivi.
Uno perché è stato un compleanno da ricordare a base di crudi ed altre delizie delle quali vi abbiamo anche parlato. Due perché far viaggiare il tutto mantenendo inalterata l’elevata qualità non è cosa da poco.
Stiamo parlando di 7 porzioni. Roba non da poco. C’è anche un terzo motivo.
Eccolo.
L’esperienza diretta, nella tavola del Ristorante Lucia a Giulianova. Con la consapevolezza che il mare regala sempre emozioni, anche in autunno. Stagione nella quale i venti alimentano le onde e la brezza la fa il più delle volte da padrone.
Veniamo accolti nell’ampia sala. Servizio curato da Paolo De Gregorio e dalla moglie Erika, oltre che da brave e attente ragazze a coadiuvarli.
Come si mangia al ristorante Lucia a Giulianova
Che i crudi siano pazzeschi è cosa nota.
Ma se qualcuno non fosse amante della specie, potrà sempre attingere dalle altre proposte, atte a soddisfare qualsiasi palato.
Menù concepito con linearità, da Patrizia, sorella di Paolo, supportata dalla madre e da una dinamica brigata. In famiglia non manca il papà che spesso sortisce uscite di intrattenimento in sala. L’esperienza del lido giuliese, porto sicuro, è anche sua storia.
Attingiamo liberamente dalla carta del ristorante Lucia a Giulianova scegliendo un’accurata selezione di antipasti a libero quanto impeccabile arbitrio della cucina, dai crudi ai freddi, sino ad arrivare ai caldi. Un primo e poi il dessert, rimandando un assaggio dei secondi alla prossima. Perentoriamente non procrastinabile più di tanto.
Iniziamo con l’ottimo cappuccino di polpo (in tal caso polipetti) rivisitazione del classico polpo e patate. La consistenza è quella giusta, e, affondando il cucchiaino (si il cucchiaino), si ha una morbida sensazione, talmente piacevole che il mollusco cefalopode sembra quasi sciogliersi in bocca. Arricchito da una salsa verde ad arricchirlo della giusta sapidità.
I crudi di pesce
La tavolozza di crudi vede protagonisti dei meravigliosi gamberi rossi, una tagliatella di seppia con una manciata di crumble in superfice e si chiude con degli scampi, al pari dei due predecessori, conditi in maniera molto semplice con un filo d’olio extra vergine di oliva. Giusto e buono così. Anzi ottimo. La tagliatella poi è arricchita con il suo nero che innesca come non mai un tourbillon di ritorni iodati inconfondibili, decisi ma delicati. Come le mani della cucina.
L’anteposta classe dei crudi esplode con la degustazione di ostriche. Una più buona dell’altra, servite alla perfezione, con millimetriche trasposizioni saline. Irlanda, Sardegna (le San Teodoro) e Delta del Po (le Tarbourech). E sto.
Proseguiamo con la tartare di tonno, arricchita con mela verde e spuma di bufala, la ricciola con mandorla e frutti rossi, infine il pesce spada con sotto una panzanella di verdurine. Idea bella e buona.
Chiudiamo il giro con delle mazzancolle profumate e preziosamente gustose.
Lo champagne per i crudi
La pausa che come in questi casi, è d’obbligo, la intervalliamo al ristorante Lucia a Giulianova con uno champagne Extra-Brut proveniente dalla Côte des Blancs. Parliamo del Blanc de Blancs Latitude prodotto da Larmandier-Bernier, 100% chardonnay. Una trama fitta e sottile al calice che si conferma nitido, teso e verticale al naso. Fresco, minerale, sapido e con accenti di speziatura e note fumé in bocca, quanto mai perfette per i nostri piatti.
Piccola parentesi. Paolo oltre alla sala cura anche la cantina, gradualmente arricchitasi di numerose etichette, nazionali ed estere. La passione per il vino lo porta a sperimentare, ad innescare nuovi abbinamenti, ad inserire in carta nuove bottiglie. Con la consapevolezza del fatto che chi si ferma è perduto.
Al termine dei servizi solitamente è solito “auto regalarsi” una bottiglia d’autore. Il giusto premio e, se vogliamo, riconoscimento al grande lavoro che c’è dietro un ristorante. Una macchina perfetta.
I piatti caldi al ristorante Lucia a Giulianova in Abruzzo
Possiamo riprendere con la parte dei caldi.
Gli scamponi al sale, chiusi nel loro cartoccio e ricchi del loro naturale sapore, del profumo inconfondibile. Una carne eccellente nella sua apparente semplicità.
Il calamaro (tenerissimo) con un ripieno che quasi non t’aspetti: il brodetto di pesce “alla giuliese”. Capitolo a parte. Vi diciamo solo che è un antipasto ma sembrano due piatti in uno. Distinti ma poi convergenti. Che bontà.
Non è finita al ristorante Lucia a Giulianova perché c’è spazio per una triglia difficile da dimenticare, avvolta in una crosta di cereali e servita con cicoria e ketchup di peperoni. E sin qui sarebbe anche una triglia ordinaria. Ma attenzione perché assieme al pesce, questa volta troviamo anche un sottile strato di ventricina teramana. Una scommessa di Patrizia Di Gregorio ampiamente e sommessamente vinta. Croccante (e sarebbe il minimo) ma con una intensità vorticosa. Verrebbe voglia di mangiarne almeno altre dieci.
Terminiamo con una gustosissima sogliola.
Altra pausa intervallata dal costante quanto discreto controllo di Paolo che ci permette di gustare al meglio i primi scelti.
I primi piatti
Le linguine con crudo di gamberi rossi e pistacchio di Bronte, una pasta cotta al dente, perfetta, segno anche di grande qualità. Il sughetto ottenuto dalla pressione della testa dei gamberi amalgama perfettamente il tutto perché è quasi denso e allunga di molto la persistenza dell’intero piatto.
Lo spaghetto alle vongole dell’Adriatico si sposa alla perfezione con le sogliolette che arricchiscono il condimento. Un primo delicato ed elegantemente pensato.
Ci avviamo verso la chiusura.
Ora avete capito che la progressione degli antipasti e i due primi già danno l’idea di quella che è l’essenza naturale e progressista di una cucina eccellente da qualsiasi angolazione la si guardi. In quel di Giulianova.
I dolci
Le mandorle pralinate e gli altri dolcetti, compresi quelli alla cannella sono solo “l’anticamera” dei dessert, pensati e creati da Patrizia.
Si tratta del “Meringa”, preparato con crema chantilly, frutti di bosco, passion fruit, scaglie di cocco e meringa.
E del “Non sono dolce come sembra”, fatto con gelato al pistacchio, cremoso alla nocciola, crumble, caramello salato e arachidi. Alla lettura potrebbero sembrare stucchevoli, il secondo più del primo ma vi garantisco che non è così.
Maggiore freschezza e qualche rintocco di acidità nel primo caso. Maggiore spinta dolce nel secondo caso, in cui è la punta di grassezza a vincere un po’ su tutto e ad equilibrare la bocca.
Li accompagniamo con un rosso fortificato gentilmente offertoci da Paolo. Una produzione firmata Pojer & Sandri, nato da mosto parzialmente fermentato di uve Lagrein aggiunto al Brandy della stessa azienda, ottenuto a sua volta da vinacce di Schiava e Lagarino, invecchiato oltre 10 anni. Un vino caldo, dolce, molto strutturato e di grande armonia. Insomma, perfetto per entrambi. Dolci che, come avrete intuito, hanno una struttura comunque piuttosto complessa.
Quanto cosa il ristorante Lucia a Giulianova
In un Abruzzo che sul mare, offre tanto ma in cui, questo tanto va soppesato, il Ristorante Lucia a Giulianova si distingue e lo eleggiamo a pieno titolo tra le migliori proposte presenti.
Con un rapporto qualità prezzo (spendendo circa 60 €) altrettanto invidiabile. Non ve ne pentirete.
Belli, bravi. Bis.
Ristorante Hotel Lucia. Via Lampedusa, 12. Giulianova (TE). Tel. +390858005807
